Il corporate mentoring:
Come gli strumenti digitali si rivelano essenziali per la formazione e lo sviluppo, non solo ai tempi del COVID-19.
Il mentoring è uno strumento che risale ad epoche lontane, omeriche dalle testimonianze, utilizzato in diversi ambiti sociali per la formazione e lo sviluppo professionale e personale.
Secondo Forbes, le relazioni di mentoring possono “portare la carriera a livelli più alti” (Forbes, 20/01/2019).
Il percorso di crescita intrapreso dai soggetti che vi aderiscono può essere informale, o formale, quindi regolato in diversi suoi aspetti, come avviene all’interno di molte organizzazioni, a scopi di crescita e di apprendimento.
L’Associazione Ex Allievi Mentoring mette a disposizione quest’opportunità a tutti gli ex allievi delle quattro scuole militari italiane : Nunziatella, Morosini, Teuliè e Duet.
La relazione che viene a svilupparsi tra mentor e pupil, sembra naturale rappresentarla come incontro e scambio vis-à-vis tra i soggetti che decidono di intraprenderlo, così come per tutti i rapporti interpersonali.
Ma alla luce della recente crisi sanitaria, che ha richiesto lo sforzo della popolazione mondiale di “restare a casa” e rispettare la social distance, è necessario rivalutare e ripensare le modalità ed i canali di interazione personale, anche per il mentoring.
Le sfide poste dal contesto ambientale mondiale hanno, infatti, sfidato sostanzialmente le “classiche” dinamiche ed abitudini sociali, sotto una molteplicità di aspetti, per cui parrebbe difficile anche solo immaginare di potersi incontrare per attività formative, sempre più spesso svolte online.
In un’epoca in cui la cd. digital disruption agisce sulla vita di ognuno di noi, la pandemia di COVID-19 sembra aver premuto l’acceleratore nella diffusione e nell’utilizzo delle ICT.
Le ICT, Information and Communication Technologies, costituiscono una leva comunicativa potentissima con capacità di applicazione diffuse a diversi ambiti, sino a permeare i rapporti strettamente personali e professionali.
Ci sono, però, potenzialità spesso sottovalutate…
Non si tratta semplicemente di sfruttare queste tecnologie per mantenere il contatto tra persone geograficamente o temporalmente distanti, bensì di utilizzarle anche per comunicazioni che fino a qualche mese fa non ci ponevamo nemmeno il problema di avere personalmente, con incontri personali.
Questo fenomeno intacca inevitabilmente anche le attività di formazione, tra cui il corporate mentoring ,che, secondo Forbes, viene svolto da circa il 71% delle aziende “Fortune 500” (Forbes, 20/01/19).
In un contesto così delineato, quindi, risulta essenziale ripensare ai programmi di mentoring secondo una prospettiva digitale e considerando i principali ostacoli da superare.
Da una prima lettura, sembrerebbe evidente pensare che tra questi, la sfida principale sia legata alla distanza.
Non solo.
La pandemia globale del 2020 ha mostrato che la globalizzazione ci permette di ridurre distanze, oltre che fisiche, temporali, per cui risulta si evidenziano delle limitazioni comunicative a livello di accessibilità spazio-temporale.
Un altro fenomeno ancora, di cui sfortunatamente la sensibilizzazione e la consapevolezza generali aumentano solo in caso di eventi di cronaca nera, riguarda le diversità sociali e culturali, legate a caratteristiche demografiche, quali genere, razza ed età.
Sotto questa prospettiva, per l’appunto, spesso vengono a crearsi dei bias discriminatori culturali e personali, che hanno dato vita negli ultimi anni alla nascita di particolari tipologie di programmi di mentoring, tra cui il reverse mentoring ed il female mentoring.
Anche in virtù di questi “limiti” posti dal mentoring, in condizioni di bassa accessibilità, si stanno recentemente affermando i programmi di eMentoring.
Già sviluppato negli ultimi dieci anni ed utilizzato principalmente a scopi di orientamento personale e professionale, ed in misura minore in molte realtà aziendali, l’e-mentoring si presenta come alternativa al mentoring nelle situazioni in cui si manifestano le cd. distance issues.
Grazie ai livelli attuali di adozione tecnologica delle ICT, anche i più scettici potrebbero ricredersi sulle possibilità che la tecnologia offre per lo sviluppo ed il successo di questi programmi formativi.
Negli ultimi anni, infatti, si è visto, parallelamente all’interesse crescente verso questo strumento, il moltiplicarsi di piattaforme e siti web, quali BeMyMentor, MentorcliQ, MENTORNITY, che implementano dei programmi di e-mentoring tra persone, mentori mentees e coordinatori, geograficamente lontane.
Così come la maggior parte delle organizzazioni, sfidate dalle limitazioni imposte dal virus COVID-19, ha rivalutato il loro utilizzo delle tecnologie nei processi aziendali, l’Associazione Ex Allievi Mentoring si propone portatrice ed ambasciatrice del cambiamento.
Da circa vent’anni, mette a disposizione programmi di orientamento di mentoring per tutti gli ex allievi delle scuole militari che desiderano essere guidati ed orientati nelle scelte future da esperti del settore, costruire e coltivare i propri networks e dare continuità al percorso formativo.
L’Associazione ex allievi Mentoring, nel perseguire l’obiettivo di creazione di una comunità di ex allievi ed esperti di diversi settori, legati dall’interesse per questo strumento e dal rapporto con le scuole militari, mette a disposizione una piattaforma integrata, che prevede comunicazioni sincrone o asincrone, online o offline, dedicata allo sviluppo di progetti di eMentoring, che conta oggi circa dieci mila partecipanti, tra pupil e mentori.
La piattaforma, che combina un insieme di strumenti digitali per seguire il programma formativo, dall’individuazione iniziale dei bisogni fino al mantenimento dei rapporti con la partecipazione ad eventi, nasce proprio allo scopo di offrire a tutti coloro che desiderano intraprendere un percorso da mentee, attraverso una modalità alternativa e più flessibile rispetto al mentoring face-to-face.
Sebbene il mentoring “tradizionale” sia pressoché impossibile al giorno d’oggi, data l’integrazione nella vita quotidiana di almeno uno strumento digitale (p.e. WhatsApp), i programmi di eMentoring messi a disposizione dell’associazione si caratterizzano per comunicazioni svolte esclusivamente attraverso l’utilizzo delle tecnologie abilitanti, per quello che riguarda gli aspetti formalizzati.
Nello specifico, tutte le fasi del percorso di mentoring, al fine della loro riuscita, saranno svolte attraverso la piattaforma online ed in modalità “da remoto”: dallo screening al matching dei soggetti, sino al monitoraggio del successo del programma.
I singoli programmi sono sviluppati e strutturati ad hoc sulle specifiche esigenze e risorse dei soggetti ed i match vengono effettuate solo sulla base di caratteristiche quali:
– la compatibilità dei soggetti a livello di obiettivi,
– le caratteristiche personali ed interpersonali,
– le risorse e le esigenze di orientamento.
Al fine di garantire un buon avviamento della relazione, pilastro portante per il raggiungimento degli obiettivi specifici dei singoli programmi, l’associazione, oltre fornisce il supporto costante nelle prime fasi attraverso la figura del mediatore.
La forza di questo approccio è duplice:
– la strutturazione di un apparato strumentale idoneo, multicanale e multifunzionale, in cui mentor e pupil si fanno essi stessi creatori;
– la presenza di enti e soggetti, i mediatori, certificati che garantiscono il seguito efficace del percorso di mentoring.
Alla decisione di mentori e pupil, invece, è lasciata la libertà di svolgere incontri personali, una pratica che resta insostituibile per il rafforzamento dei legami tra soggetti e per lo sviluppo di maggior fiducia reciproca, anche a fronte dell’efficacia provata dei programmi di eMentoring, perché mai come oggi riconsideriamo il valore dei rapporti umani.
I programmi di corporate mentoring ideati dall’associazione offrono, quindi, una duplice possibilità ai partecipanti.
Da un lato, permettono a tutti gli ex allievi di diventare pupil e sfruttare l’expertise della rete di mentori, specializzati in diversi settori, con lo scopo di ricevere orientamento personale e professionale ed essere guidati nel mondo lavorativo o accademico di loro interesse.
Dall’altro, contribuisce a creare un senso di appartenenza ed una rete di conoscenze che, come per molte relazioni di mentoring, possono perdurare per lungo tempo ed aprire la strada ad opportunità diversamente non facilmente accessibili.
In conclusione, le opportunità da cogliere in questo particolare contesto ambientale, in cui quell’accessibilità permessa dalla globalizzazione sembra sfuggirci dalle mani, spianano la strada ad un utilizzo più creativo, innovativo e consapevole delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, sempre più integrate e funzionali, una vera e propria infrastruttura virtuale.
L’universo della formazione, che da anni si vede “riformato” da una molteplicità di soluzioni di e-learning a livello accademico e aziendale, non sfugge a quest’accelerazione digitale, anche nei metodi in cui la relazione ricopre un ruolo attivo nel raggiungimento degli obietti formativi.
Tra questi, infatti, il mentoring, da considerare oggi blended per l’utilizzo di strumenti anche digitali, assume un volto più fresco ed accessibile nelle sue forme di e-mentoring.
L’Associazione Ex Allievi Mentoring in questo scenario, si propone come portatrice del cambiamento, coinvolgendo e offrendo quest’opportunità a tutti i membri della community di ex allievi delle scuole militari, passati, presenti e futuri.